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Itinerario di Leonardo da Vinci

Dettaglio di elica in legno e ali di tessuto sullo sfondo
Il genio di Leonardo da Vinci ha lasciato il segno in moltissime città, seguiamo le sue tracce in questo itinerario culturale.
9 Novembre 2023

Avete mai pensato d’intraprendere un viaggio sulle orme di un grande artista? Da Civitatis vi proponiamo un itinerario culturale delle città dove ha vissuto Leonardo da Vinci, uno dei maestri italiani più illustri.

Il questo viaggio, vi parleremo delle tracce che il genio toscano lasciò nei luoghi in cui visse la sua lunga e prolifica vita, divenendo una delle figure più importanti del Rinascimento. Località uniche, in Italia e in Francia, che Leonardo scelse come mete di studio. Porti sicuri in cui condurre le sue ricerche in differenti ambiti del sapere, dall’arte all’architettura fino all’ingegneria e all’anatomia!

Vinci

Dove nacque Leonardo di ser Piero da Vinci, noto semplicemente come Leonardo da Vinci? Nonostante ci siano ancora dei dubbi, l’ipotesi più avvalorata è che nacque, nel 1452, proprio a Vinci, una ridente località situata a poca distanza da Firenze e indissolubilmente legata al suo nome.

Vista panoramica in una giornata di sole di Vinci, una piccola città in pietra circondata dalla campagna toscana.
Panoramica di Vinci

Paesaggio con fiume, la più antica opera di Leonardo, mostra i luoghi di Vinci, dimostrando la presenza del giovanissimo artista in questa località.

Negli spazi del castello dei Conti Guidi, Vinci rende oggi omaggio al maestro con il suo Museo Leonardiano, una delle più grandi raccolte di invenzioni di Leonardo. Qui potrete vedere i progetti per la costruzione di velivoli, macchine da guerra, attrezzi per muovere l’acqua e altri per migliorare la tessitura; ma anche studi sull’anatomia umana e molto altro ancora.

Firenze

Discendente di una famiglia benestante, Leonardo entrò come apprendista nella prestigiosa bottega di Andrea del Verrocchio, a Firenze, per imparare le tecniche del disegno, dell’incisione, della pittura e della scultura, nonché per apprendere nozioni di chimica.

Viste della cupola di Brunelleschi e del Duomo di Firenze, città in cui si formò Leonardo da Vinci.
Duomo di Firenze e cupola di Brunelleschi

Dopo aver trascorso sei anni come apprendista di Andrea del Verrocchio, Leonardo aprì una propria bottega. A testimonianza del suo lavoro autonomo ci resta la bellissima opera della Madonna del Garofano, un primo esempio dell’effetto conosciuto con il nome di “sfumato”. Per godere di questa e altre opere risalenti alla sua giovinezza non potete mancare di visitare le Gallerie degli Uffizi. Per quanto la nota città toscana fu per Leonardo un porto sicuro, nel 1482 il suo estro creativo lo spinse alla volta di un’altra importante città italiana…

Milano

Il nostro itinerario ci porta a Milano, la città in cui Leonardo da Vinci lavorò per quasi vent’anni al servizio di Lorenzo de Medici. Grazie alle sue conoscenze tecniche, Leonardo entrò a far parte della squadra di ingegneri degli Sforza.

Il Cenacolo Vinciano, un affresco che rappresenta l'Ultima Cena custodito nel convento di Santa Maria delle Grazie.
Il Cenacolo Vinciano

Nel suo soggiorno milanese egli infatti dipinse La Vergine delle Rocce e L’ultima cena, uno dei grandi capolavori del Rinascimento. L’itinerario di Leonardo da Vinci non è completo, infatti, senza una visita all’ex refettorio del convento di Santa Maria delle Grazie, per osservare da vicino il Cenacolo Vinciano. Se decidete di visitare Milano per almeno due giorni, avrete il tempo necessario per scovare tutte le sue opere disseminate per la città!

Venezia

Incallito viaggiatore avido di conoscenza, Leonardo non potrà fare a meno di recarsi a Venezia per perfezionare le tecniche di differenti ambiti professionali. Il soggiorno nella Serenissima fu davvero prolifico: elaborò nientepopodimeno che un sistema di difesa per ostacolare le possibili invasioni dei Turchi.

Vista dall'alto di Venezia in un giorno soleggiato, con alcuni moli, imbarcazioni lungo i canali e diverse cupole che sovrastano i tetti delle case.
Panoramica di Venezia

Conosci l’Uomo Vitruviano? Sicuramente sì! Riprodotto in innumerevoli occasioni, questo studio anatomico sulle proporzioni ideali del corpo umano è conservato, sin dal 1822, nella Galleria dell’Accademia di Venezia. Per la sua fragilità, questo disegno viene esposto al pubblico solo una volta ogni dieci anni.

Roma

Prima di giungere a Roma, Leonardo continuò a viaggiare tra Milano, Firenze e Venezia, producendo opere straordinarie come La Gioconda (1503), attualmente esposta nel Museo del Louvre.

L’itinerario di Leonardo da Vinci ci catapulta nel 1513, quando l’artista si trasferì a Roma per lavorare al servizio del papa Leone X. In quel momento, Raffaello e Michelangelo stavano ideando i loro capolavori nel Vaticano. Leonardo, invece, aveva ricevuto soltanto commissioni irrilevanti. Nei suoi taccuini l’artista toscano parla della delusione per l’esperienza lavorativa a Roma: «I Medici mi hanno creato, i Medici mi hanno distrutto». Tale constatazione lo spinse a lasciare definitivamente Roma e l’Italia e a recarsi in Francia, dove trascorse gli ultimi anni della sua vita.

Una delle invenzioni di Leonardo da Vinci nella Mostra di Leonardo a Roma.
Mostra di Leonardo

Tuttavia, la Città Eterna ricorda con affetto il soggiorno del maestro, dedicandogli una Mostra permanente nel Palazzo della Cancelleria. In essa si possono osservare da vicino le invenzioni più sorprendenti del celeberrimo genio toscano.

Amboise

L’itinerario di Leonardo da Vinci si conclude ad Amboise, dove l’artista si trasferì nel 1516 con i suoi alunni Francesco Melzi e Salai. Ospitato dal re Francesco I nel Castello di Clos Lucél, Leonardo trascorse qui gli ultimi cinque anni della sua vita, fino alla sua morte avvenuta il 2 maggio 1519.

Primo piano della scultura di Leonardo da Vinci e il Castello di Amboise sullo sfondo.
Castello di Amboise

Le spoglie di Leonardo da Vinci riposano nella cappella di Saint-Hubert del castello d’Amboise, un luogo suggestivo che rende omaggio a uno dei grandi geni della storia dell’umanità.

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